Una triste canzone d’amore

E non c’è niente da fare niente da dire

Nell’egoismo blando di un addio

Fermato più volte sulle bocche cucite.

E mettiti bene in testa che non è saper vivere

Nelle finzioni di parole

Postume alle ragioni

Come un testamento redatto per scherzo

Da un notaio seduto a una scrivania

Di bugie e insicurezze.

E la storia la conoscono bene

Quelli che fingono

Quelli che non vivono

Quelli che hanno sempre delle ragioni.

Puttana è la notte dietro ai vetri

Che si nasconde alla vita e alla realtà  

Di una scopata stropicciata

Alzando la gonna vicino a un lampione

Fa vedere le cosce senza troppo pudore

Mentre scalza e spettinata va altrove

E balla nell’aria una triste canzone d’amore.

Fioralba Focardi

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