
Mi sa che oggi c’è più traffico!
Sento le voci, che effetto mi dormire un po’ di più!
In effetti mi sono svegliata verso le 8, e il silenzio è meno intenso, mi affaccio alla terrazza, è sì, c’è più movimento.
Tre maggio, si può uscire per fare una passeggiata un po’ più lunga, speriamo che le persone usino la testa.
Per me sarà un giorno uguale, non me la sento di uscire e andare a passeggiare, sento un disagio interiore, di paura, mi rendo conto che ritrovarmi tra tante persone che non mantengono le distanze, mi fa paura. Dovrò riabituarmi ovvio, ma devo farlo pian piano, con i miei tempi, tanto per ora non devo andare a lavorare.
Ho preso la matita e sulla carta per acquerelli cerco di buttare giù uno schizzo, ho voglia di rilassarmi con la pittura. La cosa incuriosisce Leo, che si mette sul tavolo e osserva il vasetto con l’acqua e i pennelli. Ci osserviamo, io con diffidenza aspetto una sua mossa, lui fa finta di niente e aspetta che mi distragga. Dopo mezz’ora di queste manfrine si allontana annoiato, e io posso riprendere a disegnare.
Ripiego su di uno schizzo che avevo fatto un po’ di tempo fa, ripreso da una mia fotografia fatta a un museo. Bagno la carta e inizio ad usare l’azzurro intenso, poi l’ocra, e poi mi fermo non sono ispirata, e mi fermo, sono distratta, annoiata, e soprattutto sono troppo nervosa e non riesco a concentrarmi sui colori.
Prendo un altro foglio, pochi schizzi a memoria, una spiaggia una grotta e le rocce a picco sul mare, ricordo di un’escursione sul battello in Sardegna. I colori sono più tenui, leggeri come può essere il mare nella stagione estiva, non mi soddisfa, i colori sono sulla carta, dovrei fare i dettagli ma non ritrovo la matita per sfumare, metto da parte anche questo, ma l’umore ha cambiato sfumatura.
Metto via tutto!
Jacopo chiama: “Ciao vecchia martedì vengo a cena, finalmente ci possiamo vedere”.
Ecco ora passa davvero tutto, mi prende anche la voglia di uscire.
Dopo pranzo mi trucco un po’ ed esco a passaggiere, cerco un giardino per ritemprare lo spirito, che fortuna è deserto, è nascosto e le persone sono andate altrove a fare ressa.
Diligente, cammino, mi siedo per osservare l’azzurro, poi cammino di nuovo, respiro attraverso la mascherina, che fatica tenerla sulla faccia, pazienza passerà anche questa.
La passeggiata mi ha riconciliata con il giorno, mi metto a scrivere, la musica mi fa compagnia e ora sono serena.
Leo viene a farsi fare due carezze, brutto ruffiano, l’ho brontolato, ha fatto danni, con la zampina è riuscito a buttare i fiori per terra, con pazienza e silenziosamente uno per uno sono sparsi qua e là.
Chissà se saltellante vicina oggi farà la sua palestra in casa, o sceglierà di andare in giardino, certo, forse, potrebbe, mancarmi, ma anche no, chissà, e su questi dilemmi dilemmosi, vado a guardarmi un film, patatine e succo d’ananas.
Boom…boom…boom…eccolaaaa: per me lo fa apposta!
Fioralba Focardi