Cronaca XXXIX quarantanovesimo giorno di quarantena

“Stanotte non hai dormito molto!”

“Non ho dormito affatto, il ‘presunto raffreddore’ non mi ha dato pace! Prendo le medicine che mi ha dato, ma se non funzionano, dovrà per forza pensare che forse è allergia”.

Sono tutta rintronata, mi misuro la febbre, non ce l’ho! Questa è paura lo so, ma di questi tempi è normale.

Mamma sciorina tutti i rimedi naturali che conosce, dai fumenti al decotto di semi di lino, sono così a terra che li proverò tutti.

Piano piano, passa questa fastidiosa sensazione.

Intanto il telefono squilla, la zia è già in ospedale, in mattinata la operano, ma prima le fanno nuove analisi per sicurezza.

Devo andare a comprare alcune cose, stasera c’è Jacopo a cena, non vedo l’ora di abbracciarlo.

Risotto agli asparagi, agnello ai piselli, fragole al limone, questa sarà la cena, che ovviamente preparerà mamma per il nipote. Guai a toglierle il mestolo!

Lentamente, cammino lentamente, lascio che il calore del sole s’insinui in me come un amante, ecco la poesia che si manifesta, che bella sorpresa questa, sono giorni che non riesco a mettere giù due versi in croce.

Ho fatto la spesa, oggi è andata bene, solo trenta minuti di coda, il naso è tappato di nuovo, non oso tirare in giù la mascherina e provare a soffiarlo, soffoco, soffoco, soffoco.

Entro dentro al super mercato, in dieci minuti compro tutto e poi via, vado dal tabaccaio: c’è la ressa, che faccio? Torno a casa vado a quello di zona.

Una volta fuori, trovo un posto appena appartato, tiro giù la mascherina, mi soffio il naso, metto il fazzoletto in un sacchettino, lo chiudo e lo metto in tasca, al primo cestino lo butto via. Disinfetto i guanti, prendo un altro fazzoletto, disinfetto la bottiglia di thè verde, la apro e bevo! Ah, ora sto meglio, chiudo la bottiglia, la metto in borsa, mi disinfetto di nuovo e rimetto la mascherina, e via verso casa.

Devo trovare un marsupio per fare la spesa, la borsa è troppo grande, m’infastidisce portarla, che con i guanti e la mascherina, e i capelli sugli occhi, mi scivola sempre dalla spalla, oggi le comiche!

Dal tabaccaio mi metto in fila, poca in verità, uno che arriva prima di me, così pare mi guarda e va via, appena la signora  che è dentro esce, mi avvio all’entrata, e riappare il tipo e mi dice: “Tocca a me!”

Lo guardo storto: chi la detto CHE TOCCA A TE vorrei urlare, se ti sei allontano senza dire niente? Ma evito e: “Passi, passi pure, mica se ha fretta passi pure”. La signora dietro sghignazza, ha visto la scena, e scuote la testa.

Appena entro in casa: “Hanno  telefonato dall’ospedale la zia sta bene, e l’operazione è fatta”.

La mamma è più tranquilla ora, sotto la doccia canto.

Mi viene da cantare ‘Una domenica bestiale’ ma è appena martedì.

Il pomeriggio sonnecchio, ma non è come dormire la notte, scendo dal letto e scivolo al pc, scrivo un po’, poi mi stanco, la testa è pesa, ho letto che…lasciamo perdere…ho guardato su internet tutte le patologie riguardanti, nevralgie, sinusite, raffreddore, mi è presa l’angoscia, voglio la vicina salterina. Ed infatti…

Sono le 19, oggi spacca l’ora…boom…boom…boom…tra poco rivedrò il mio bambino!   

Fioralba Focardi

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