
Nuvole bianche
nuvole grigie
frantumate dal vento sparpagliano l’azzurro.
Foglie teneramente avvinte ai rami
fremono al soffio del Grecale
intorpidite accettano carezze di pallidi raggi
dispensati dal sole con parsimoniosa gentilezza.
Sul muro di un cortile frequentato
Hasta La Victoria Siempre
scritta con gessetto bianco
quasi scolorito dalla pioggia,
una vecchia auto ormai desueta
accartocciata sulla sua carrozzeria
s’incatrama con le gomme al suolo
quasi a ricordarsi della sua passata gloria,
e i miei riccioli che non ho mai avuto
fanno gioco ai pensieri
così distanti da ieri e l’altro ieri.
Dovrei smettere di fumare
riprendere a mangiucchiare unghie forse
camminare scalza sulla sabbia
e fregarmene di cosa è stato ieri
ma se guardo a ciò che sono
resto fedele a mio padre
quando mi disse un giorno
non farti calpestare solo perché sei donna
eppure l’ho tradito
tante e tante volte
fino a rendermi irriconoscibile anche a lui.
Mi manca un casino se ci penso
anche se non mi ha mai sculacciata
eppure
credo
lo dovesse fare
per togliermi tutti quei grilli di ribellione sempre in testa
come spaghetti colorati i miei capelli
che non tagliavo mai
per fargli un dispetto.
Fioralba Focardi 15/05/2019