
E di Artemisia che mi dite signori?
La sua arte offuscata dalla storia del processo al suo stupratore.
Offesa pubblicamente, perché la verità ieri come oggi è “Lo ha
Provocato?”.
Un padre che non ha avuto pietà nell’esporla agli sguardi lascivi di giudici mentre guardavano le sue carni scoperte a comprendere se fosse vera l’offesa che le era stata arrecata, sommandola poi alla tortura delle dita schiacciate.
Ma lei, lei non è stata domata, lei ha dipinto capolavori che oggi finalmente le rendono giustizia.
Signori miei chiedete come fosse essere donna nel Seicento, e poi provate a pensare a cosa sarebbe stata l’arte se le donne fossero state libere di professare la professione di “ARTISTA”.
Da Roma a Firenze, da Napoli a Londra, lei ha viaggiato con i suoi colori e le sue tele, portando la sua arte decisa e fiera
Giuditta-Artemisia, in quel taglio di testa simboleggiano la forza di credere nelle proprie capacità.
Fioralba Focardi