
Dall’azzurro terso di un mattino indefinito
Al candore di cirri spumeggianti nel cielo
È il vento l’incontrastato signore.
E mi siedo.
Oltre le colline c’è troppo spazio da riempire
Dove si può guardare l’infinito di un pensiero
Scalinate vuote e colonne appese.
Cos’è la razionalità
Se non controllo decisionale
Crema al cioccolato
Dei sogni inglobati a decisioni improprie.
E di questo spazio a cui so dare forma
Metto su quattro fogli l’immaginazione,
Senza distorsione temporale
Prego in forma astratta,
Chissà se andrà lontano questa preghiera
Quando mi manca l’amico, il complice, l’amante
E sferro cazzotti all’aria astratta
Che circola nei miei polmoni
Restando in attesa di risposte alle mie suppliche.
Ma poi smarrisco la paura
Questa strana follia chiamata gelosia
E lascio entrare la diagnosi benigna
Della chiarezza
Svesto il lutto che ho costruito intorno
E lascio che circoli il sangue intorno al cuore
Che poi è più razionale della mia mente
Che fugge sbagliando periodi, appiccicosi
Come marmellata sulle dita tra labbra e lingua.
Fioralba Focardi