
«Non incominciare per favore, sii serio e inizia a raccontare ciò che non so».
«E va bene, nefasta guasta feste!»
«Addirittura nefasta?»
«Sto scherzando, sto sdrammatizzando il momento, ti va di sederti vicino a me?»
«No! Sposto la poltrona e mi metto di fronte, voglio essere concentrata».
«Uff…ti aiuto, non vorrei mai che un colpo della strega ti colpisse, lasciandoti indifesa alle mie cure».
Come sempre quei loro battibecchi, la fanno sentire la mancanza della loro intimità, che era il fulcro del loro rapporto. Ma non vuole avvicinarsi troppo, l’accenno a quel gioco che era i baci sulla pelle bagnata, l’hanno indebolita, gli manca la sua bocca, gli manca davvero tanto, e gli manca tutto di lui. Non doveva fermarsi dopo la cena, non doveva. E ora deve riprendere il suo autocontrollo altrimenti si ritroveranno a far l’amore. Lo sa che è un’evenienza che potrà accadere.
Spostano la poltrona, lui l’ha sistemata in maniera da averla perfettamente davanti, sa come si sente, sa che solo con determinazione e dolcezza potrà riaverla. Ne è convinto.
«Bene, eccoci alla resa dei conti, ti ricordi quando mi buttasti fuori di casa?»
«Sì!»
«Andai da mio padre, e lui ovviamente dette ragione a te, mi disse che l’unica maniera di portare avanti il progetto era che tu rimanessi come socia, altrimenti avrebbe chiuso l’affare, disse così. Fu la prima cosa che mi disse. Quello che mi disse poi fu una mazzata tremenda da ascoltare».
«Credevo fosse stata una tua idea, ma forse dovevo pensarci a questa evenienza, tuo padre mi ha sempre voluto bene, e in questi anni non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio».
«Infatti! Due contro uno sempre, ma avevate sempre ragione: devo ammetterlo».
«La nostra ragione era frutto di lunghe chiacchierate tra pro e contro, tra azioni favorevoli o contrarie al progetto».
«Comunque, dopo il primo discorso venne fuori la storia con Rachel, lui sapeva già tutto, non ho mai capito se tu glielo avessi raccontato, oppure lui si era accorto e aveva indagato per suo conto».
La guarda fisso negli occhi, vuole percepire i suoi umori nel ricordare quel passato scomodo e doloroso per entrambi ma soprattutto per lei.
«No, non gli avevo detto niente, ero sconvolta e umiliata, non volevo pietà né commiserazione. Ma mi sbagliavo, tuo padre non mi ha mai commiserato, anzi, mi ha sempre messa davanti alle scelte e alle dovute considerazioni della situazione. È lui l’artefice di questa serata?»
«No!»
«Avrei scommesso di sì».
«Mi mise davanti dei fogli che riguardavano Rachel, di come non fosse affidabile, di come non fosse capace di gestire la sua vita, né la gestione patrimoniale, infatti la madre le aveva precluso ogni azione nella gestione dell’attività della società, anche se lei era un’ azionista di maggioranza. Riceveva un congruo mensile in cambio di una delega che la poneva fuori da ogni altra decisione. Babbo mi disse che sospettava che attraverso la nostra società lei volesse mettersi in competizione con la sua famiglia. Rimanere incinta era un buon passaporto per ottenere tutto questo. Ma non aveva fatto i conti con lui e il suo grande affetto per te».
«Lo so, che mi vuole bene, e so che spera che noi un giorno si torni a essere una coppia, con figli, ma sa anche che io non tornerò più indietro, non sono disposta a mettermi di nuovo nelle tue mani come donna e come moglie».
Lui tace, conosce la sua testardaggine, e sa che deve avere tanta pazienza. Anche se la pazienza non è il suo forte.
Continua…
Fioralba Focardi
Sempre più bello! 😍 Trepidante per il seguito, colpi di scena fantastici! 😉❤️
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Ylenia…mi sto arrampicando sugli specchi…per farla sembrare distaccata…chissà che succederà…se ti dico che ancora non lo so? Scrivo giorno per giorno. Grazie di leggermi 😘😘😘❤❤❤🥰🥰🥰
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Mi piace tantissimo il tuo racconto!!! 😘♥️🤗🌹
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Grazie 🥰🌼🌼🥰
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Azz… la mazzata finale! 😮
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Ahahahah ma noooo….aspetta
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Certo, certo: aspetto! 😉
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🙂🙂🙂
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Lo stile è a metà tra il racconto è la sceneggiatura teatrale … me ne sono accorto ora . Comunque non vedo l’ora di capire come proseguirai, mica è semplice.
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Oh Andrea…dici che potrei portarlo in teatro? Come ho già detto vado giorno per giorno, mi sto divertendo a scriverlo. 🙂
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