Storia in cerca di un finale (9 Parte)

L’entrata nella boutique è tranquilla, accolti dal sorrisetto un po’ ironico della commessa.

«Penso che comprerò diverse cosette, in fondo dobbiamo restare qui fino a domani sera se non erro».

«Ho un conto aperto, fai pure spudorata approfittatrice».

«Guarda la commessa come ci guarda, potevi evitare almeno tu di scendere in accappatoio».

«Diciamole che ci hanno derubato dei vestiti mentre facevamo l’amore in acqua stanotte».

«Scordatelo pervertito!»

«Se non ricordo male…Dai scegliamo cosa indossare che voglio andare fuori al sole, non hai visto che bella giornata?»

«Uh…guarda che carino questo vestitino, adatto per passeggiare, avranno dei sandali spero altrimenti vado scalza».

«Carino, sì. Ma prendi anche dei pantaloncini e un bikini, che dici per me vanno bene questi? Però voglio la  canottiera attillata così metto in evidenza i miei pettorali, dato che hai messo gli occhi sulla mia pancetta, così noterai altro.»

«Forse hai bisogno di un reggi-pettorali, chiedo alla commessa».

«Spiritosamente deliziosa, sbrighiamoci che voglio continuare il nostro dialogo. Sbrigati socia!»

«Mi sbrigo, mi sbrigo, hai sempre furia nei negozi. Eppure, lo sai che noi ragazze ci si perde»

«Da quando tu ti perdi?»

«Mi perdo, mi perdo! Sai ho scelto un po’ di cosette le provo e si va, tu hai scelto?»

«Certo, vado anch’io a provare, però guarda quel completino intimo, ti starebbe d’incanto!»

«Ancora?»

«Esprimo un pensiero, ricordo bene le forme, e ricordo anche che ti piacevano molto i completini sexy».

Vanno nei camerini, ma lei esce subito e va dalla commessa.

«Senta vorrei la IV del completino in vetrina, però non lo prendo insieme al resto, me lo mette da parte che passo più tardi, per favore?»

La commessa sorride.

«Va bene signora».

Lei torna di corsa nella cabina prova, lui soddisfatto sorride, si è accorto della manfrina fatta dalla sua socia. Sa che sta andando nella direzione giusta, e si sente la testa scoppiare dalle mille domande e dalle mille parole che vuole dirle.

«Fatto socio, prendo tutto».

«Lo sapevo! Hai svaligiato il negozio! Speriamo che la carta copra tutto il tuo sperperio».

«Paghi tu…paghi tuuuu… tuuuu… tuuuu… sei tu che mi hai messa in questa situazione disagevole».

Pagano e tornano in camera. Una volta pronti prendono la macchina e se ne vanno in cerca di un luogo dove poter continuare la loro storia.

La musica è piacevole, e il vento che entra in macchina scompiglia i loro capelli.

Quando Vasco entra prepotente nell’abitacolo iniziano a cantare, lo facevano sempre di cantare quando erano felici, una volta sì erano stati felici.

«Sei più andata a dei concerti?»

«No!»

«Perché?»

«Da sola non ha senso, con chi canto? Chi mi supporta-sopporta? Non è semplice trovare qualcuno che abbia i tuoi stessi gusti, che ti assecondi nelle follie».

Lui sorride, cercando di non far trapelare la gioia che quelle parole gli procurano.

Lei sta sciogliendosi, lo sente. Ora deve solo andare cauto e lasciare che sia lei a sciogliere tutte le sue paure.

«Guarda che bello… fermati…fermati qui, oddio che meraviglia che è il mare da quassù».

Parcheggia e scendono. In effetti il panorama è stupendo, e adatto a tutto quello che lui ha in mente;  c’è anche un ristorante vicino al mare, è tutto perfetto per quel loro nuovo inizio…spera.

Le da la mano e scendono lungo il sentiero che scende tra rocce e flora mediterranea. Si fermano mentre guardano il panorama si tengono ancora per mano.  

Continua

Fioralba Focardi

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