Incipit nuovo romanzo

  «Bianca, vieni qu per favore».

     Bianca è uscita dall’acqua e si è stesa sull’asciugamano, la pelle color caramello, brilla di piccole gocce di acqua salata. Raccoglie i lunghi capelli bagnati e li ferma con una pinza avvicinandosi alla signora seduta sotto l’ombrellone.

     «Dimmi nonna».

     «Siediti qui e ascolta, voglio parlarti di una cosa di cui forse avrai già sentito parlare qualche volta».

      «Parli di Maggie dei gatti?»

     «Sì, proprio di Margaret e dei suoi gatti. È molto importante che tu conosca tutta la storia, e soprattutto il legame che c’è tra la nostra casa e loro. Dovrai, quando sarà il momento non farti condizionare da nessuno, e proteggere questo legame che si è consolidato da quasi un secolo».

     «Va bene nonna, ti ascolto, mi ha sempre incuriosita questa vostra mania di avere sempre gatti, da piccola credevo foste le fate dei gatti».

     «Prima di raccontarti la storia vera e propria, voglio portare alla tua attenzione la clausola di un testamento, che ha dato origine a tutto questo. Quando Margaret morì nel 1939 viveva ormai a Firenze da diversi anni. Aveva comprato la casa dove viviamo, e instaurato una profonda amicizia con la tua tris nonna Bice che era stata assunta proprio per accudire queste meravigliose creature. Nel suo testamento c’era un passaggio che vincolava l’eredità lasciata a Bice: doveva prendersi cura dei suoi gatti, fino alla loro morte».

     «Ecco spiegato il perché dei gatti!»   

     «No, quella dei gatti in famiglia fu un’aggiunta alla clausola creata da nonna Bice, per rispetto a Margaret e alla sua generosità, che oltre alla casa aveva donato un’ingente somma di denaro, che ci ha permesso di vivere agiatamente».

     «Che storia bella, allora ora devi raccontarmi di Margaret, e del perché venne a stabilirsi a Firenze».

     «Se sei d’accordo, iniziamo domani, ora voglio sapere se hai compreso bene ciò che comporta quello che ti ho appena raccontato».

     «Credo di aver compreso, ma c’è dell’altro?»

     «Per ora le depositarie di questa eredità sono sempre state le donne, in effetti non è mai nato un maschio in famiglia, perciò quando io me ne andrò, e poi toccherà a tua mamma, sarai tu che dovrai portare avanti questa chiamiamola “tradizione”, quando ti sposerai dovrai essere tu a far rispettare ai tuoi figli le volontà di Margaret e di Bice».

     «Lo prometto nonna, ma ora per favore inizia a raccontarmi la storia di questa quasi favola».

Fioralba Focardi

Perchè ho scelto questa fotografia? Perchè proprio lì è nata l’idea di scrivere questo romanzo.

Ero seduta sulla sdraio e chiesi alla mia vicina se potevo fumare, si stupì e mi ringraziò della gentilezza che avevo avuto, iniziammo a parlare, mi raccontò una storia e da lì è nata l’idea.

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