San Valentino

Raccontino tra realtà e fantasia, alcuni passaggi del racconto sono veri, per il resto è pura fantasia chissà…

San Valentino

 Carmen era uscita dal lavoro con dieci minuti di ritardo, trova ad aspettarla Marco con il muso lungo e un bellissimo mazzo di rose.

Le scuse della donna per averlo fatto aspettare, si risolvono con un grugnito e il mazzo di fiori messo con forza tra le braccia, nemmeno un bacio.

Si avviano alla macchina, in silenzio, sa che per fargli cambiare umore ci vorrà tutta la sua pazienza, sospira mentalmente perché anche far uscire il fiato potrebbe causare una nuova lite.

“San Valentino, che cazzo mi porta i fiori, se poi non ha rispetto di quel che sono?” Pensa mentre la macchina va a strattoni, fino a fermarsi in mezzo di strada.

Fortuna che non passano tante auto in quella zona altrimenti sai che concerto di clacson.

Marco le chiede di mettersi al volante mentre lui spinge l’auto verso un parcheggio, ma la strada è in salita, e dura fatica.

Gira il volante di qua, noooo non di qua di là, dire destra o sinistra no? Certo lo capisce che è faticoso spingere, ma se le urla “deficiente non capisci un cazzo”,  la fatica si raddoppia.

Finalmente, a forza di spinte, offese, e urla scimmiesche, fanno quei cento metri verso il parcheggio del benzinaio.

Carmen in silenzio lo guarda armeggiare nel cofano, insieme all’uomo in divisa grigio gialla, le viene la voglia di sbatterglielo sulla testa, ma si trattiene.

Dopo dieci minuti, Marco rientra in macchina, prova ad accendere la macchina, il benzinaio gentilmente gli fa notare che la spia della benzina è rossa e che forse il problema sta tutto lì.

Fa rifornimento e la macchina con un sussulto di felicità parte.

“Scusa amore, sono stato troppo aggressivo mi spiace, credevo di farcela a tornare a casa in riserva.

Al primo semaforo rosso, Carmen apre la portiera e lancia sul viso di Marco le rose, vaffanculo te, le rose e la benzina, torno a casa mia a piedi, sparisci e non farti più sentire.

Cammina  leggera:” Rose rosse sono belle ma hanno le spine, troppe per i miei gusti”.

La gelateria è sulla sua strada: “Un cono cioccolata e fragola, grazie”.

“Non festeggia San Valentino?” Le chiede la commessa.

“Certamente che lo festeggio, proprio da dieci minuti lo sto festeggiando, io, me, e un cono bi-gusto!”

Paga ed esce, il gelato è proprio buono!

Fioralba Focardi

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