19 marzo nasce Lina Kostenko

Lina Kostenko (Ržyščiv, 19 marzo 1930) è una poetessa e scrittrice ucraina.

È la scrittrice più rappresentativa della “Generazione dei ’60” dei poeti ucraini, Šistdesjatnyky. Questo gruppo cominciò a pubblicare nel corso degli anni ’50 e raggiunse il suo apice nei primi anni ’60.

La Kostenko nasce in una famiglia di intellettuali. Nella sua infanzia sperimenta il dolore del Holodomor, la grande fame del 1932-33. Nel 1936 la sua famiglia si trasferisce a Kiev dove Lina completa i suoi studi secondari.

Lina si diploma con distinzione all’Istituto di Letteratura “Maxim Gorky” di Mosca nel 1956. In seguito pubblica tre raccolte di poesie: Prominnja Zemli (I raggi della terra) nel 1957, Vitryla (Le vele) nel 1958 e Mandrivky sercja (Pellegrinaggi del cuore) nel 1961. Questi libri divennero subito molto popolari fra i lettori ucraini, ma dovettero essere mantenuti sotto silenzio poiché la sua insubordinazione alle autorità sovietiche le costò un divieto di pubblicazione durato quasi vent’anni[senza fonte]: la raccolta di poesie Zòrjanyj integràl (Integrale stellare) venne distrutta perché accusata di “formalismo” e “calunnie alla realtà sovietica”; tali opere ebbero però circolazione clandestina all’interno del gruppo del samizdat.

Fu solamente nel 1977, ben 16 anni dopo che la Kostenko ebbe nuovamente il permesso di pubblicare. Seguirono altre raccolte e un libro per l’infanzia chiamato Il re dei Lilac[senza fonte]. Nel 1979 Lina Kostenko scrive il suo capolavoro, Marusja Čuraj, un romanzo storico su una cantante di musica popolare ucraina del XVII secolo, per il quale nel 1987 consegue il più prestigioso riconoscimento letterario dell’Ucraina, il Premio Ševčenko.

Come i suoi conterranei è testimone, nel 1986 del Disastro di Černobyl’ che si rifletterà nelle sue opere Zona vidčužennja (zona di alienazione) e Zapysky ukrajins’koho samašedšoho (Diario di un matto ucraino). Nel 1989 scrive Snih u Florenciji (Neve a Firenze), nel 1994 vince in Italia il Premio Petrarca.

Nel 1993 scrive la sceneggiatura del film Černobyl’: Tryzna (“Černobyl: veglia funebre”)

Nel 1999 pubblica un altro romanzo in versi destinato a rapida diffusione: Beresteèko.

È professore onorario dell’Università Nazionale di Kiev-Mohyla.

Nel 2002 ha ricevuto la laurea ad honorem all’Università Nazionale di Černivci

Lina Kostenko vive e lavora a Kiev e ha due figli. Una dei quali Oksana insegna la lingua e letteratura ucraina a Roma all’università La Sapienza.

Lina Kostenko – Wikipedia

Sei venuta di nuovo, mia triste musa

Sei venuta di nuovo, mia triste musa.
Non temere, sono instancabile.
Come una medusa, fluttua sul mondo l’autunno,
e le foglie umide cadono sul lastricato.
Tu sei venuta con i sandaletti leggeri,
la mantellina appena gettata sulle spalle.
Oh, sei venuta col maltempo, da lontano,
così sola soletta nella notte!
Dove sei stata, nell’Universo o a Sparta?
A quali secoli hai brillato nella foschia?
E con quale carta inconfessabile
trovi i poeti sulla terra?
A loro detti la sorte, non i versi.
La tua fronte è nobile e luminosa.
Ci sono poeti migliori e più fortunati.
Grazie per aver scelto me.

UNA RISATA

In strada
lo sento attraverso la finestra
una donna scoppia in una risata innaturale.

Forse è una donna triste,
ma vuole avere voglia di ridere.

E io guardo i fiumi delle vie buie,
le teste degli allegri lampioni,
vestiti con piccoli berretti di latta,

al mio alto davanzale
i castani porgono fiori bianchi…..

Invece io guardo e penso ai versi.
Se sono tristi, si rattristino pure.

Ma non lancino una risata innaturale
le persone schiette chiudono le finestre.

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