
Il campanile richiama la quiete
Delle ventidue i rintocchi
Squarciano l’aria.
La noia del giorno
Si è stancata di ciondolare
Tra queste quattro mura
Che dovrei tinteggiare
Di nuovi colori.
Scelgo la notte come compagna
Del suo silenzio m’avvolgo
E dal suo blu così intenso
Osservo le stelle.
Domattina sceglierò un abito a fiori
Dopo il caffè ovviamente
Ma ora seguo la fantasia
Che cavalca i pensieri
Liberi puledri su praterie da disegnare.
Sono libera in questo afflato mistico
Tra l’oblio e il sonno
Che arriverà a tradimento
Su lenzuola bianche e leggermente ruvide
Ma intanto prendo una penna
E alla tenue luce dell’abat-jour scrivo
Parole su parole
Le rendo prigioniere delle emozioni
Evitando regole che mi vanno strette.
Tratteggio a matita una riga
Intramezzo di pizzo sgualcito
Celato sorriso accennato
Di un uomo svestito del giorno trascorso
Abbandonato alla sorte di un bacio
Irrequieto trasporto
Tra sogno e verità nascoste all’universo
Dentro una clessidra di sabbia infuocata.
Dipingo i tuoi tratti a memoria
Lo sguardo, la bocca, le mani e le orecchie
Perfetti dettagli che non sono perfetti
Perfetta però è questa notte fatta di stelle
E di un uomo abbandonato sul cuscino
Vicino al fianco quello del cuore.