Nell’infinito spersi

Giovanni Prini gli amanti

Ore passano
un orologio danzando
trascorre il suo tempo
in cerca di conferme
e niente è come appare.
Fluttua nello spazio
un’onda leggera
come piuma
e anni luce avvolgono
l’oscurità.
Sogno di una notte trasformista
attanaglia l’oscura verità
e se un uomo spoglia la sua anima
è nudo oltre la sua identità.
Hanno colpito i sensi
battiti accelerati
di un tormento divino
assaporando miele e muschio
nell’insieme c’è solo un ossìmoro
fresche acque sommergono
i corpi nell’infinito spersi.
Fioralba Focardi 31/03/2018

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