
Quando Bronzino dipinse il ritratto del secondogenito di Cosimo I de’ Medici e di Eleonora di Toledo, Giovanni fu riconosciuto come “il più bello e felice di tutti i bambini raffigurati”. In effetti Bronzino lo ritrasse in modo molto realistico: impossibile non essere tentati di sfiorare le sue piccole dita paffute, le guance rotonde e i ciuffi di capelli biondi. E poi i due dentini che spuntano dalla rossa gengiva, sembra quasi di vedere la salivazione, tipica dei bambini piccoli nel momento della dentizione.
Giovanni fu molto amato da suo padre e lo si capisce anche dal colore dell’abito, il rosso, nobile e apotropaico e dal cardellino, stretto nelle paffutissime mani, che allude alla carriera ecclesiastica riservata, come da tradizione, al secondogenito. Giovanni infatti fu nominato cardinale da Papa Pio IV all’età di diciassette anni.
Alla cintura è appesa una sfera d’oro, che conteneva pasta odorifera che si pensava purificasse l’aria, e un rametto di corallo. Dai lapidari rinascimentali, il corallo si credeva fosse un preventivo dagli attacchi epilettici ed era anche considerato un talismano esorcistico, contro il demonio, per la sua forma che richiama la croce. Insieme al rametto è appesa una faccina, anch’essa di corallo, una maschera sgradevole, che serviva ad allontanare il malocchio.
Agnolo di Cosimo detto Bronzino, Ritratto di Giovanni de’ Medici bambino, 1545, Uffizi