
AYRTON SENNA
Nato il primo giorno di primavera
per questo avevi
limpidi occhi scuri
come il cielo quando ha piovuto.
Non ti conoscevo
ma seguivo le gare
foto sui giornali
l’attrice
o modella,
ma
era solo facciata ciò che il mondo
vedeva di te.
Chi ti amava veramente
sapeva bene com’eri,
personalità schiva
il credere in un Dio
che un giorno ti ha abbandonato,
tua bontà con gli umili e i disadattati.
Un timido
coperto d’arroganza
solo per quelli che non capivano
la tua delicatezza d’uomo.
Amavi la velocità
tua compagna
la temevi rispettavi
si faceva docile sotto
il tuo controllo.
Quel giorno
lo ricordo bene ero lì
ti seguivo
su una poltrona come sempre,
saluti ti metti il casco
giro di prova,
si accendono le luci
tu parti
verso quella maledetta curva,
la macchina impazzita
lo schianto nel muro,
visto mille e mille volte
e sempre incredulità.
Domenica di sole
macchina ferma
testa accasciata inerme,
abbandonavi questo mondo
tu
il più grande dei campioni
Ayrton Senna
Fioralba Focardi 24/09/2013
Dal libro Spire Di Un Anima
tutti i diritti riservati LEGGE 22 aprile 1941, n. 633
Me la ricordo bene, quella domenica pomeriggio…
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In molti la ricordano, e credo che, come molti si fosse increduli di fronte a quella macchina e a quel capo reclinato…era una bella domenica di sole in Mugello
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