
Scia rarefatta candida e lontana
Galassia del mio emisfero
Stasera non ho voglia di vagare
E resto seduta l’erba il mio giaciglio
Umidi e fragili steli.
Ombra sono ombra
E fluttuo al chiarore dei lampioni
Che seguono il sentiero
Ciottoli e cespugli aromatizzati
Della notte.
Improvvisa la tua mano
Sfiora la gola scendendo lungo il collo
Mi trasformno in cigno spiegando ali
Alle tue braccia.
È l’immensita di ciò che vibra
Fili lievi di ragnatela
A incatenare la mente
Sensazioni enigmatiche di sfinge
Silenziosamente trasformano
Le vulnerabilità dei corpi.
Capelli s’avvolgono tra le dita, seta
È la miopia delle voci
Rincorrono l’eco delle stelle
In lontananza flebile suono
Sveglia il mio torpore sogno
Oracolo di una strega
Delirio di un per sempre
Al mio domani.
Fioralba Focardi ®