
Un uomo uccide la moglie, e viene assolto perché preso da un raptus di gelosia!
Siamo negli anni 60?
NO! Siamo nel 2020, e certi giudici hanno ancora l’idea che un uomo può perdere il controllo e uccidere chi ha suscitato in lui questo sentimento (?).
Anni di lotte, anni in cui si sono raggiunti obbiettivi come l’annullamento dell’articolo del codice penale che riguardava il delitto d’onore non sono bastati a cambiare certe mentalità, queste sono rimaste ancorate a quella forma di patriarcato dove la donna è solo un possedimento.
Mi chiedo come si comporti un uomo simile in famiglia, con le colleghe, e se si è posto la domanda: “ Ma sono sicuro di permettere a quest’uomo di tornare alla sua normalità?”
Questo giudice ha aperto un baratro alla coscienza di parità, ha dato un impulso ha quella mentalità del possesso che è causa delle morti di tante (troppe) donne.
Parliamo di educare, ma se la legge si pone al cospetto di queste situazioni come giudice clemente per l’omicida e colpevolizzante nei riguardi della vittima ci sarà molto, troppo da lavorare sul cambiamento di questa società: ancora troppo maschilista.