
“Poteva essere stato dipinto soltanto da un pazzo”. È la frase scoperta nel 1904 nell’angolo in alto a sinistra della prima versione del capolavoro di Edvard Munch, L’urlo. Da allora critici ed esperti si sono divisi: atto di vandalismo compiuto da un visitatore indignato o autografo? Per il Museo nazionale norvegese non ci sono dubbi: l’iscrizione a matita è di Munch. I ricercatori hanno fotografato il quadro con una fotocamera a infrarossi per osservare più nitidamente la scritta, che è stata poi confrontata con la grafia del pittore. Ecco perché, secondo Mai Britt Guleng curatrice del Museo, Munch scrisse quella frase. A cura di Francesco Cofano
L’Urlo di Munch stupisce ancora, ecco perché scrisse quella frase sulla tela (msn.com)
Pochi dipinti possono vantare un successo universale come L’Urlo di Munch, e nessun altro ha saputo in una sola immagine incarnare il dramma esistenziale dell’uomo moderno.
L’opera nasce intorno al 1893, negli anni berlinesi e insieme ad altri dipinti era destinata a formare, nell’idea dell’artista, un grande manifesto dell’intera esperienza umana, dalla nascita alla perdita, dall’amore all’ossessione, dalla solitudine alla morte.
Urlo di Munch: analisi, spiegazione e biografia dell’artista | Studenti.it