
“Ciascun che della bella insegna porta
del gran barone il cui nome e il cui pregio
la festa di Tommaso riconforta,
da esso ebbe milizia e privilegio;”
Questi versi del XVI Canto del Paradiso non potevano che trovarsi su una lapide al lato della porta della Badia Fiorentina, perché al suo interno giace Ugo di Toscana, il “Gran Barone”, come lo chiama Dante. Qui, ogni 21 dicembre, viene celebrato l’anniversario della sua morte.
Ma perché i fiorentini da più di mille anni celebrano Ugo di Toscana?
La riconoscenza deriva dal fatto che egli decise di spostare la sua residenza da Lucca a Firenze, che divenne la sede marchionale, e grazie a questo la città iniziò la sua ascesa economica e politica verso l’ egemonia sulla Toscana.
La celebrazione del 21 dicembre è suggestiva ma anche curiosa perché l’ antica armatura di Ugo di Toscana, composta da corazza di ferro, spallacci, bracciali, goletta ed elmo con la celata, viene prelevata dal grande armadio della sacrestia in cui è conservata, e posta sopra un guanciale davanti alla sua tomba.